Una nuova stagione costituente, per una vera autonomia

Per saperne di più

L’articolo 116 della Costituzione prevede la possibilità di attribuire forme e condizioni particolari di autonomia alle Regioni a statuto ordinario. Le materie per le quali possono essere riconosciute tali forme di autonomia riguardano:

  • tutte le materie di competenza concorrente citate nell’art. 117 rapporti internazionali e con l’Unione europea delle Regioni; commercio con l’estero; tutela e sicurezza del lavoro; istruzione, salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione della istruzione e della formazione professionale; professioni; ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all’innovazione per i settori produttivi; tutela della salute; alimentazione; ordinamento sportivo; protezione civile; governo del territorio; porti e aeroporti civili; grandi reti di trasporto e di navigazione; ordinamento della comunicazione; produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia; previdenza complementare e integrativa; armonizzazione dei bilanci pubblici e coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali; casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale; enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale. In queste materie di legislazione concorrente spetta alle Regioni la potestà legislativa, salvo che per la determinazione dei principi fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato.
  • un ulteriore limitato numero di materie riservate dallo stesso articolo alla competenza legislativa esclusiva dello Stato: l’organizzazione della giustizia di pace, le norme generali sull’istruzione e la tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali.

L’attribuzione di nuovi spazi di autonomia deve essere stabilita con legge rinforzata, formulata sulla base di un’intesa fra lo Stato e la Regione interessata, acquisito il parere degli enti locali interessati, nel rispetto dei princìpi costituzionali in tema di autonomia finanziaria. La legge deve essere approvata dalle Camere a maggioranza assoluta dei componenti.

Dall’introduzione di tali disposizioni in Costituzione, avvenuta con la riforma del titolo V, il procedimento previsto per l’attribuzione di autonomia differenziata non ha mai trovato completa attuazione. Tuttavia, il riconoscimento di forme e condizioni particolari di autonomia per le Regioni ordinarie ha assunto un ruolo centrale nel dibattito sul rapporto tra Stato e Regioni dopo l’esito non confermativo del referendum sulla riforma costituzionale, anche a seguito delle iniziative intraprese nel corso del 2017 dalle Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna.

Regione Lombardia ritiene che una maggiore autonomia possa aumentare l’efficacia e efficienza dei servizi a parità di risorse e semplificare il rapporto con i cittadini. In particolare, si ritiene che una maggiore autonomia possa:

  • valorizzare il mondo della scuola per innalzare qualità e livelli di servizio
  • migliorare il sistema universitario e la sanità con una riduzione dei costi e il conseguente azzeramento dei ticket
  • rafforzare le autonomie di Comuni, Province e Città Metropolitana per rispondere in modo più adeguato e puntuale alle domande delle comunità locali.


Abbiamo lavorato per

Ottenere il riconoscimento di forme di autonomia rafforzata che consentano di aumentare efficacia ed efficienza dei servizi a parità di risorse e semplificare il rapporto con i cittadini.


In che modo

Regione Lombardia ha avviato, a seguito dell’esito del referendum popolare del 2017, un’intensa negoziazione con il Governo per il riconoscimento di una maggiore autonomia.

È stata elaborata una bozza di intesa consegnata al Governo il 22 ottobre 2018.

A dicembre 2018 il Consiglio dei Ministri ha affrontato il tema dell’autonomia richiesta dalla Regione Lombardia, dalla Regione Veneto e dalla Regione Emilia-Romagna, analizzando le bozze delle tre intese elaborate a seguito del confronto con i vari Ministeri.

Nel negoziato con il Governo nazionale Regione Lombardia ha sempre premuto per ottenere capacità legislativa e amministrativa su una serie di materie e funzioni, che possano portare benefici ad un territorio fortemente connotato da caratteristiche proprie per numero di abitanti, Prodotto Interno Lordo e tessuto socio-economico.

Insieme al percorso formale per il riconoscimento dell’autonomia differenziata, dal 2018, tramite negoziazioni mirate, Regione Lombardia è riuscita ad ottenere maggiori forme di autonomia su alcune specifiche materie.

DERIVAZIONI IDROELETTRICHE – Una normativa nazionale del 2019, stesa su forte impulso di Regione Lombardia, ha previsto che, alla scadenza delle concessioni, le proprietà delle dighe e dei grandi invasi vengano attribuite direttamente alle Regioni che hanno la facoltà di legiferare sulle modalità di assegnazione e avviare nuovi bandi entro 2 anni dall’approvazione della norma regionale. Le Regioni potranno definire il canone di concessione, introducendo una quota fissa e una variabile, e trasferire annualmente alle Province e alla Città metropolitana almeno il 60% del canone incassato dalle concessioni.

Regione Lombardia ha deciso di applicare l’autonomia secondo un principio sussidiario che conferisce risorse e benefici ai territori dove sono allocati i grandi impianti delle centrali idroelettriche e nel 2020 ha approvato la Legge Regionale 5/2020 sulle derivazioni idroelettriche che consente di cogliere tutte le opportunità offerte dalla normativa nazionale.

ASSUNZIONE DI PERSONALE SANITARIO – Nel 2019, Regione Lombardia ha consentito a circa 2.000 medici specializzandi del 4° e 5° anno di iniziare progressivamente a prestare servizio autonomo negli ospedali lombardi. Il provvedimento adottato ha consentito di rispondere velocemente e in modo efficace a un’esigenza di ospedali e specializzandi lombardi, dimostrando come l’autonomia consenta di fare scelte utili per rispondere meglio ai bisogni di territori e cittadini.

LIVELLI ESSENZIALI DELLE PRESTAZIONI – Regione Lombardia nel corso del 2022 ha garantito il presidio sullo schema di legge di bilancio statale nella parte in cui è prevista la disciplina del procedimento di determinazione dei Livelli essenziali delle Prestazioni, considerata condizione ineludibile per l’attuazione del regionalismo differenziato.


Risultati

Approvata nel 2020

la Legge Regionale sulle derivazioni idroelettriche (LR 20/20), che consente di cogliere tutte le opportunità offerte dalla normativa nazionale. La monetizzazione dell’energia prodotta, pari a circa 10,5 milioni di euro, sarà assegnata prioritariamente alle RSA nei comuni interessati dagli impianti


2.000

medici specializzandi del 4° e 5° anno, nel 2019, hanno potuto iniziare progressivamente a prestare servizio autonomo negli ospedali lombardi grazie ad uno specifico provvedimento adottato da Regione Lombardia


BENEFICIARI

Cittadini


SOGGETTI COINVOLTI

  • Stato
  • Autonomie locali
  • Associazioni di categoria


TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ

Azioni legislative, di programmazione e di controllo

SFIDA APERTA

ATTUAZIONE DELLA RIFORMA DEL REGIONALISMO DIFFERENZIATO

A seguito del Referendum Popolare del 2017, Regione Lombardia ha avviato un’intensa negoziazione con il Governo per il riconoscimento di maggiori forme di autonomia. Il negoziato ha conosciuto fasi alterne, dovute anche all’avvicendarsi di più Governi nazionali e allo scoppio della Pandemia. Negli ultimi mesi della legislatura regionale, l’attuazione della riforma del regionalismo differenziato ha ripreso vigore. La richiesta di maggiori forme di autonomia, a più riprese avanzata da Regione Lombardia, insieme alle Regioni Emilia-Romagna e Veneto, sarà presumibilmente al vaglio del Governo e del parlamento nel corso dei primi anni della prossima legislatura regionale